Emergenza Bosnia

​Emergenza Bosnia.

​Dopo l'accordo Turco-Europeo la rotta balcanica, che ha visto transitare tra il 2015 e il 2016 più di un milione di persone è ufficialmente chiusa.
Ma le migrazioni non si possono fermare con un decreto o un accordo e dopo un ​breve periodo gli sbarchi dalla Turchia alla Grecia sono ricominciati.
Nel 2018 quasi 13.000 persone, nei primi sei mesi del 2019 oltre 32.000 persone sono arrivate in Grecia e da qui, in molti hanno tentato la rotta verso nord, verso l'Unione Europea.

Una situazione di particolare tensione la vive la Bosnia​ in vera emergenza, dove sono presenti oltre 7.000 migranti provenienti per lo più da Pakistan, Afghanistan, Algeria, Siria, Iraq e Marocco. Il 40% è composto da famiglie e da minori non accompagnati.
Il Paese ha messo a disposizione solamente 4.000 posti nelle strutture dedicate all'accoglienza (sono presenti 7 centri in totale). Di conseguenza ​quelli che non hanno trovato posto vivono dove riescono, dove capita, spesso in situazioni di gravissimo disagio.

​​Cosa sta accedendo

​In molte zone del Paese sono aumentate le proteste della popolazione locale sfociate in violenze e leggi che limitano la libertà di movimento dei migranti.
La zona di Bihac è la più critica. Nella piccola città è presente un centro di Accoglienza il "Bira" situato in una fabbrica abbandonata di frigoriferi.
Durante l'estate il sindaco, in vista delle prossime elezioni, ha deportato parte degli ospiti a Vucjak allestendo un campo di fortuna con tendoni sopra una ex discarica abbandonata. Il campo è circondato da campi minati risalenti alla guerra in Bosnia degli anni '90.

Successivamente il Comune di Bihac ha deciso di interrompere la fornitura di energia elettrica e di acqua potabile e oggi la situazione è al collasso.
Un campo con oltre 1.500 persone che vivono sotto le tende e che non hanno nulla, costrette ad accendere fuochi all'interno delle tende per evitare la morte per assideramento. Di conseguenza, senza energia, acqua e bagni... con l'arrivo dell'inverno la situazione può diventare realmente drammatica, una reale emergenza in Bosnia.

Caritas Ambrosiana insieme a IPSIA e alla Croce Rossa locale sta lavorando per cercare di portare un aiuto ai migranti ​per l'emergenza Bosnia.
Con l'arrivo dell'inverno sta diventando sempre più prioritario l'acquisto di vestiti e di kit igienico sanitari per le persone ospiti dei centri di accoglienza.
​Queste attività vanno ad aggiungersi alle altre attività di sostegno nel campo di Bira come la distribuzione di pasti e bevande calde, il Social Cafè, uno spazio creato per favorire la socializzazione e alleviare le tensioni nel campo, gli incontri attraverso laboratori artistici e la proiezione settimanale di film internazionali.
Inoltre, ​nel periodo estivo sono state realizzate diverse attività in collaborazione con i Servizi Sociali del territorio come gite e attività sportive con minori non accompagnati.

​ABBIAMO BISOGNO DEL TUO AIUTO

​Con l'arrivo dell'inverno molte persone non hanno i vestiti adatti per affrontare il freddo. Aiutaci con una piccola donazione, ci penseremo noi a far arrivare dei vestiti caldi a chi ne ha più bisogno.
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​Un pullover caldo è fondamentale per proteggere dal freddo:

Molti migranti non hanno scarpe e calze adatte al freddo:

​I giacconi per l'inverno servono a migliorare le condizioni di vita delle persone:

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