Libano situazione

Libano: work in progress

Scusate per i disagi…

Care amiche e amici Libanesi non scusatevi, anzi continuate a produrre pacifici disagi!

Il primo obiettivo è stato raggiunto, Il capo del Governo Saad Hariri si è dimesso e questa volta sembra quella definitiva. La Piazza, le Persone aspettano e vogliono capire cosa succederà ai piani alti dei vetusti palazzi della politica, del potere… già perché occorre parlare di palazzi in Libano, 1 almeno per ciascun gruppo più o meno Confessionale…

Il Libano, è un rettangolo poco più grande delle nostre Marche che si affaccia sul Mediterraneo conta, secondo le stime una popolazione di 6 milioni di abitanti anche se si parla sempre di teoria visto che l’ultimo censimento ufficiale è del 1932!    Sempre richiamando i numeri, che rimangono importanti anche costituzionalmente parlando Se circa due milioni di persone sono scese nelle piazze di diverse città si può affermare che probabilmente metà della popolazione attiva protesta!

Perché sono scese in piazza le persone? Sicuramente la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la proposta di tassa sui messaggini …poi tolta. Ma in concreto la crisi energetica, , la crisi dell’immondizia che continua a creare problemi nel Paese…la mancanza di lavoro…i tanti rifugiati circa un milione e mezzo solo i siriani…la corruzione dilagante a partire dai poteri forti, la politica distante dalla vita reale…dicono la cifra di quanto la gente non si più disposta a sopportare, come si dice:   la misura è colma.

Probabilmente senza troppe dichiarazioni e slogan la sostanza dice che le piazze, il Popolo vuole cambiamenti vuole un Paese Moderno… Forse è giunto il tempo di ridefinire gli schemi settari/confessionali/costituzionali che determinano poteri e spaccature nella Società libanese che nel frattempo sprofonda sempre più nella povertà non solo economica!

La situazione economica è grave, forse non catastrofica come dipinta dal Presidente della Banca centrale libanese, ma comunque è urgente risanare. Altri numeri libanesi dicono (secondo l’UNDP) Agenzia per lo sviluppo umano, che a livello di redditi la differenza è abissale tra la parte di popolazione più ricca 1% che possiede il 25% della ricchezza totale del Paese e quella più povera, una situazione drammatica e ingiusta come sempre. L’economia vacilla, le uscite superano le entrate dell’8% (ovvero il deficit di bilancio).

Il debito dello Stato nei confronti di altri soggetti economici nazionali o esteri, quali: imprese, banche, stati esteri…in altre parole, il Debito Pubblico è pari al 152,8 %.

Per finire lo sblocco del tasso di cambio fisso con il dollaro datato 1997 e con un controvalore di 1.507,5 lire, ha già creato svalutazione, si fermerà a 1.800? Troppi numeri negativi quasi nessuna risposta, idea di cambiamento dal Governo, dalla politica!

Torniamo al pensiero positivo…Le persone scendono nelle piazze a manifestare ovunque anche nelle città più “forzatamente lontane”, dalla capitale.

Sembra proprio che questo risveglio sia ovunque anche in quei territori che da sempre rappresentano dei “perimetri confessionali” al quanto invalicabili! Così a sorpresa  oltre a Beirut,  nelle città di Tripoli nel “profondo Nord” nella Mediterranea  Tiro, e fin su a nord est al confine con la Siria nella “giallo-verde”  Baalbek  vanno in scena nuove rappresentazioni plastiche di questi territori, le persone si riappropriano, anche se per poche ore delle loro “terre”  Le piazze, le vie si trasformano in onde umane dove la gente si ritrova assieme a parlare, a confrontarsi sui problemi del Paese urlando i loro diritti e insofferenze, in qualche caso anche la loro rabbia, ma quasi sempre in modo pacifico.  

Un tripudio cromatico bianco e rosso con po’ di “verde cedro” al centro insomma a rappresentare il solo vessillo nazionale. Infatti non ci sono nelle piazze ne i rappresentanti dei partiti ne tanto meno i loro slogan, simboli e bandiere!

Come sempre sono le persone che possono cambiare la propria vita e quella dei propri concittadini, connazionali…e a proposito di persone secondo i “vecchi logori schemi” tre politici dovranno fare la loro parte fino in fondo se vorranno dare un contributo concreto al superamento di questa grave crisi e ridare quella dignità alla politica così tanto resa orfana in questi anni dalla sua classe dirigente:

Il primo di queste tre persone ha probabilmente fatto quello che doveva e che le persone chiedevano in altre parole le dimissioni sue e del governo.

Il primo ministro il sunnita Saad Hariri

Ora è la volta del Presidente della Repubblica il cristiano maronita Michel Aoun che dovrà garantire e difendere le libertà e i diritti dei suoi connazionali

Ed infine il Presidente del Parlamento lo Sciita Nabih Berri, che dovrà fare di più dei semplici richiami alla calma cercando e mediando soluzioni con il Presidente Aoun alla crisi di governo in attesa di un nuovo esecutivo che possa traghettare a nuove elezioni….

La parola d’ordine sembra sia: fare in fretta!

Pensare infatti di rimanere con una semplice gestione ordinaria dell’amministrazione statale

in attesa di tempi migliori, ovvero di prendersi tutto il tempo, magari mesi per possibili nuovi candidati sunniti, come prevede il dettato costituzionale, per la scelta del nuovo Primo Ministro, e di possibili rimpasti…porterà sicuramente la gente nuovamente nelle piazze e questo rischio di paralisi sociale e Istituzionale non giova a nessuno!

Ancora questo stallo, questa debolezza Istituzionale potrebbe risvegliare e favorire ambigue fantasie…dei potenziali e reali “nemici” esterni sia Regionali che Internazionali che potrebbero voler pareggiare i conti di altre partite regionali aperte il cui risultato attuale non soddisfa…così d’altra parte “alcuni Poteri Forti” interni che vedono in queste proteste l’erosione progressiva di consensi e poteri potrebbero giocare d’azzardo contro i loro nuovi oppositori locali: le persone…

Già qualche segnale di intolleranza alle manifestazioni si è concretizzata, le cronache riportano che nei giorni scorsi “seguaci” “simpatizzanti” di Amal (Speranza) e Hezbollah (Partito di Dio) hanno attaccato i dimostranti percuotendoli con bastoni, spranghe…  Solo un caso isolato…, qualche gruppo autonomo isolato, o peggio ordini dall’alto di prove generali per intimorire, minacciare le persone nelle piazze? Comunque sia questa deriva violenta va tenuta sotto controllo, va gestita anche se siamo in autunno, le primavere arabe passate sono li a testimoniare i rischi che si possono correre sottostimando gli interessi in gioco per il futuro di questi Popoli e Terre. 

Cari amici e amiche libanesi continuate i vostri lavori in corso con Intelligenza, coraggio e quel poco di forza che serve, non siete soli e noi tiferemo per voi contenti nel vedere il disagio di coloro i quali non vogliono il cambiamento.